Rintracciato l’uomo che ha travolto Francesco Scaramella, prima nega poi confessa: “Non l’ho visto”
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Prima ha negato ogni responsabilità, poi ha confessato di essere stato lui, mentre era al volante della sua Range Rover nera, ad aver travolto e ucciso Francesco Scaramella. Il barbiere di 57 anni stava attraversando sulle strisce pedonali via di Monte Cervialto, Val Melaina, Roma, quando è stato investito. Il semaforo per le automobili, stando alle prime ricostruzioni, era rosso.
La confessione: "Sono stato io, ma non l'ho visto"
Giulio L.I., 39 anni, è stato rintracciato dalle forze dell'ordine, ma inizialmente ha cercato di sviare ogni sospetto. Poi, messo alle strette, ha confessato: "Si ero io a guidare quel fuoristrada, ma non ho visto quell'uomo mentre attraversava".
L'accusa: omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso
A complicare la sua posizione, tuttavia, ci sono tre dettagli: il fatto che il semaforo fosse rosso, come anticipato, il fatto che la velocità del suv fosse superiore ai limiti e l'aggravante di essere scappato senza prestare i primi soccorsi. Non solo: avrebbe anche denunciato ai carabinieri di Montesacro il danneggiamento della sua vettura, parcheggiata in un comprensorio a poca distanza dal luogo dell'incidente. Ancora, per ore ha mentito ai vigili urbani del II gruppo Parioli, continuando a sostenere di essere innocente. Ancora devono essere resi noti, invece, i risultati dei test anti alcol e anti droga. In queste ore, inoltre, saranno esaminate le immagini delle telecamere di sicurezza per raccogliere ulteriori indizi.
Il responsabile dell'investimento dovrà rispondere delle accuse di omicidio stradale aggravato da fuga e omissione di soccorso.